Elettronica

Per e. si intende la tecnologia che sfrutta i fenomeni collegati con il movimento degli elettroni in un circuito elettrico per realizzare:
– applicazioni che consentono di controllare altri circuiti dove possono intervenire livelli di energia molto alti (ad esempio, con le micro-tensioni che circolano in un telecomando si pilota un’intera centrale termoelettrica);
– oppure sistemi di comunicazione (radio, televisioni, strumenti di registrazione, radar...);
– e strumenti con cui si elaborano informazioni (computer e sistemi intelligenti).
Dal punto di vista storico l’e. ha mosso i passi nel 1883 con la scoperta dell’effetto termoionico da parte di Thomas Edison (1847-1931). Egli aveva notato che le sue lampade a filamento di carbone – inventate nel 1879 – dopo un certo periodo di utilizzazione perdevano parte della loro luminosità, perché l’ampolla di vetro si anneriva. Cercando la causa del fenomeno scoprì che dal filamento surriscaldato continuavano a staccarsi degli elettroni che andavano a deporsi sul vetro, annerendolo. Era la prova che le cariche elettriche si muovevano anche nel vuoto. Del 1887 è un’altra scoperta significativa (da parte di H. Hertz), la possibilità di uno scambio diretto tra cariche elettriche ed energia luminosa (è l’effetto fotoelettrico: se una superficie metallica lucida, carica di cariche negative, viene esposta a radiazioni ultraviolette, perde ogni carica).
Con la messa a punto della valvola elettronica tipo diodo da parte dell’inglese J. A. Fleming (1904) e, due anni dopo, del triodo dell’americano L. De Forest, l’e. ha dato una fortissima accelerazione alla tecnologia delle comunicazioni. La scoperta del transistor nel 1948 ha poi aperto l’era dei circuiti integrati, della miniaturizzazione dei sistemi e dei computer.
Proprio allo sviluppo impresso dall’e. al controllo, alla trasmissione e al trattamento di flussi di elettroni intesi come segnali e non come energia si deve il rapidissimo sviluppo in quasi tutti i settori della tecnologia e della scienza.

F. L.